domenica 31 luglio 2011

Ma queste tagesmutter, che roba sono?

Ogni volta che mia zia – maestra di scuola materna – mi parlava del suo lavoro con gli occhi che brillavano, io mi dicevo che sarebbe stato bellissimo fare il suo lavoro. Ma avevo fatto scelte diverse che mi avevano portato a lavorare dietro una scrivania e ormai era troppo tardi – pensavo - per ricominciare tutto da capo e rimettermi in gioco.

Poi è nata Sveva e io quel lavoro dietro ad una scrivania l'ho lasciato senza il minimo rimpianto, anche se questo ha sicuramente pesato sul bilancio famigliare, sia io che il suo papà siamo stati convintissimi della scelta fatta.

Certo, col tempo sarei tornata a lavorare, mi dicevo, perchè volevo poter contribuire all'economia della mia famiglia: “Quando Sveva andrà alla scuola materna io cercherò un lavoro”. Ma già mentre immaginavo di tornare dietro una scrivania e poi correre per conciliare famiglia e lavoro mi sentivo soffocare. Niente più creatività, pasticci in cucina, coccole, letture, uscite a godersi il sole o la neve o anche la pioggia. Ma lo sapevo già, era troppo tardi per pensare di cambiare completamente e avere gli occhi che brillano come mia zia.

Poi un giorno apro una rivista e leggo una parola strana: TAGESMUTTER.

E capisco che forse è arrivata quell'occasione che mi sembrava di aver perso mezza vita fa e che potrebbe aiutarmi a conciliare la famiglia con il lavoro.

Passa qualche mese durante il quale mi informo su come accedere al corso, disposta anche eventualmente a spostarmi in un'altra città per farlo.

Poi esce un articolo sul giornale della mia provincia e scopro che a breve un corso partirà proprio nella mia città. Aspetto mesi fino a che finalmente vengo avvisata che il corso partirà a febbraio. C'è una piccola selezione perchè siamo in tante ad essere interessate e io la passo, sono al settimo cielo. Così inizia questo percorso, durato cinque mesi e che si è concluso il 13 luglio scorso con l'esame per l'abilitazione alla professione... ora sono una tagesmutter anche io.

Ma che cos'è una tagemutter, esattamente? La tagesmutter è una donna, solitamente una mamma, che ha seguito un corso di formazione specifico per poter accogliere in casa propria – una casa resa sicura e accogliente ma senza perdere la sua identità di casa - fino a 5 bambini di età compersa tra 0 e 3 anni (ma in realtà si possono accogliere anche bambini più grandi, per esempio nel doposcuola o durante le vacanze quando le scuole sono chiuse). Psicologia, pedagogia, alimentazione, sicurezza, primo soccorso e poi la parte più divertente, i laboratori sul colore, la musica, le fiabe, il gioco.... 200 ore di corso più 50 di tirocinio da svolgersi a casa di tagesmutter già operative. Non sono richiesti titoli di studio oltre la licenza media, per poter accedere al corso. C'è un motivo preciso dietro a questa scelta. Intanto si è visto che non si è buoni educatori soltanto perchè si è in possesso di un titolo di studio specifico. Inoltre ci sono moltissime persone fortemente motivate e appassionate che non potendo accedere ad un corso di questo tipo, dovrebbero accontentarsi di fare le baby sitter senza alcun riconoscimento a livello personale né sociale, senza garanzie né contributi. Per questo si parte da un corso iniziale che però non finisce dopo 200 ore, è prevista infatti una formazione continua che prevede diversi momenti di approfondimento durante l'anno oltre che confronti continui con colleghe e coordinatrici.

La tagesmutter infatti non lavora mai sola ma in rete con altre colleghe tages e con l'ente gestore che fornisce supporto dal punto di vista del coordinamento gestionale e pedagogico.

C'è infatti un preciso progetto pedagogico dietro questo lavoro che si basa essenzialmente sulla domesticità, la casa come luogo fortemente educativo in cui i bambini fanno tutte quelle esperienze che li aiuteranno a crescere e a diventare indipendenti secondo i loro tempi e in un ambiente a loro famigliare in cui contestualizzare ogni esperienza.

Lavorando con un piccolo gruppo di bambini, che non possono essere più di cinque, compresi gli eventuali figli presenti durante il servizio, si ha davvero il tempo e il modo di seguire ogni bambino da vicino, dedicandogli attenzioni e tempo esclusivo.

Inoltre il bambino sa di poter contare su una sola persona di riferimento con la quale costruire un rapporto speciale, significativo e prezioso. Il bambino molto piccolo ha bisogno di un'interazione personale continuativa e si sente sicuro quando sa di poter contare su quella persona per lui importante durante tutto il tempo in cui non potrà stare con la sua mamma e il suo papà.

Il servizio è molto flessibile per permettere alle famiglie di passare il maggior tempo possibile con i figli. Si ha quindi la possibilità di portare il bambino soltanto per alcuni giorni a settimana, per mezza giornata a seconda dei turni di lavoro dei genitori, soltanto nei mesi in cui i genitori effettivamente lavorano (per esempio le mamme che hanno lavori stagionali non sono obbligate a iscrivere i bambini per tutto l'anno ma soltanto per i periodi in cui hanno realmente bisogno) in orari che solitamente non sarebbero coperti dagli asili nido “tradizionali”, ci sono tagesmutter che decidono di lavorare anche durante il week end o addirittura durante la notte. C'è inoltre la possibilità di offrire il servizio nei periodi di chiusura di scuole e asili, capiterà quindi che durante le vacanze di Natale un fratellino grande frequenti la casa della tages insieme alla sorellina e i genitori sapranno di poter sempre contare su quella persona che hanno imparato a conoscere e la quale già conosce i loro bambini.

Riassumendo una tagesmutter è un'educatrice adeguatamente formata che lavora a casa propria ma in rete con colleghe e ente gestore, con al massimo 5 bambini e seguendo un preciso progetto basato sulla pedagogia della domesticità .

Che detto così suona fin troppo serioso (anche se non dimentichiamo che serietà e professionalità sono due parole chiave del nostro servizio)

Allora diciamo anche che la tages è quella che accoglie mamme e bambini con un gran sorrisone, che canta la canzone del buongiorno mentre propone di preprare gli gnocchi, che trasforma una banana in un delfino, che legge storie facendo le voci buffe, che si esibisce in sballi sfrenati, che esce con cinque bambini al seguito destando la curiosità dei passanti, che è sempre presente con uno sguardo affettuoso e una carezza e che la sera va a dormire stanca morta ma con gli occhi che brillano.

O almeno, questo è quello che so da indiscrezioni delle colleghe, io lo saprò davvero soltanto da settembre quando inizierò a lavorare anche io.

Se vi piacesse l'idea di lasciare il vostro bimbo o la vostra bimba con me o con una delle mie meravigliose colleghe (o se state pensando che questo potrebbe essere il lavoro giusto per voi), potete rivolgervi alla Cooperativa La casa tagesmutter di Milano al numero 339 14 90 374

Le tagesmutter della cooperativa La Casa sono presenti a Milano, Cernusco sul Naviglio, Lodi e provincia, Crema e provincia, Cremona e provincia e ovviamente a Vigevano dove vivo io :o)


sabato 28 maggio 2011

Non chiamateli "fidanzatini"

Sveva ha un nuovo amico. Veramente anche la sua mamma e il suo papà han due nuovi amici ma questa è un'altra storia.

Sveva ha un nuovo amico che per caso è un maschio e se fosse stato una femmina sarebbe stato uguale.

Perchè l'amicizia è un sentimento "neutro", nè maschio nè femmina.

Sveva e il suo amico giocano e litigano, camminano tenendosi per mano e si contendono i giochi, lui parla in modo comprensibile e lei in giapponese ma si capiscono lo stesso, lei ogni tanto lo chiama nel sonno, lui vuole entrare dalla parrucchiera dove lei si sta facendo tagliare i capelli e quando le chiedo se è bella con i capelli corti lui risponde di sì. A tavola, se capita di mangiare insieme, vogliono mangiare vicini vicini e si scambiano il cibo e poi se lo litigano ma nello stesso istante han già fatto pace. Una paletta verde di plastica può scatenare pianti disperati quanto la decisione di separarli perchè è ora di tornare a casa.

Sono amici. Ma per favore, non chiamateli "fidanzatini".

Perchè Sveva lo ama, è chiaro che sì. Lo ama come io amo la sua mamma eppure a nessuno verrebbe in mente di chiederci se siamo "fidanzatine". In inglese non si farebbe tanta confusione per i sentimenti, non c'è amare o voler bene, c'è solo "to love" che vale per tutti. Perchè loro non han bisogno di stare a dividere l'amore per gradi, l'amore è uno e poi si esprime in tanti modi diversi.

Hanno due anni una, quasi tre l'altro. Sono amici. E si amano. Fine della storia.

Il sesso non ci si metterà in mezzo ancora per un bel po' di tempo, per fortuna. Perchè poi verranno fuori tutte le cazzate sull'impossibilità di essere amici tra uomini e donne (e che Maurizio ed io smentiremmo prontamente visto che siamo amici dal liceo e ora che siamo entrambi "accasati" e genitori l'amicizia si è estesa ai nostri rispettivi compagni) e in parte la poesia di questo sentimento così puro si perderà.

Per ora lasciamo che si godano la loro bella amicizia finchè lo vorranno, certi che le loro mamme -e i loro papà - non scherzeranno mai su questo bel sentimento d'amore bambino, che non lo ridicolizzeranno chiamandoli "fidanzatini" perchè è un sentimento prezioso e tenero da cui abbiamo tanto da imparare.

Per cui lo ribadisco: mamme, papà, nonni, zii, amici, conoscenti, parrucchiere e gente incontrata per strada. Per favore:

NON CHIAMATELI "FIDANZATINI"

mercoledì 20 aprile 2011

Un bel giveaway per il 25 aprile

Qui si corre sempre, a tutte le ore.

Ormai è iniziata l'epoca dei pomeriggi al parco giochi, dove non so se si diverta più lei o più io.

Tra una coesa e l'altra vi lascio un regalino, la possibilità di vincere un bel libro di cucina da realizzare coi bimbi.

Visto che col nuovo lavoro di tagesmutter che inizierò in autunno, cucinerò spesso coi bimbi, voglio proprio provare ad aggiudicarmelo.

il link è questo; http://www.genitorichannel.it/Le-sorprese-di-GC/Giveaway-in-regalo-il-libro-Ricette-x-gioco.html

Vi invito anche a visitare il sito Genitori channel perchè è bellissimo.

Per ora vi saluto, sabato arriveranno due carissimi amici con il loro bimbo e siamo in fermento per cui se non ripassassi di qua prima di lunedì..... buon 25 aprile!!!

domenica 10 aprile 2011

Ah, che meraviglia....

Sono finalmente riuscita ad uscire per una corsetta.

In realtà volevo recuperare un po' di "danni" da supermerenda a casa di amici per il compleanno di un'amichetta di Sveva, così arrivata a casa, con la scusa di dover andare in farmacia,sono uscita.

I chiletti persi in questo ultimo periodo si sono tradotti in fiato in più e ricominciare è stato semplice, ho fatto soltanto mezz'oretta con ripetizioni di 3' con 2' di recupero ma è un inizio.

Adesso rinnovo l'impegno di andare almeno tre volte a settimana, anche se con il corso non sarà semplice visto che da maggio sarà due sere a settimana con sessioni anche nel week end.

Se riuscissi ad uscire al mattino prestissimo sarebbe perfetto, visto che mi sveglio quasi sempre per prima, il tempo sarebbe poco perchè poi Mirko deve uscire ma almeno mi allenerei con il fresco e come prima cosa al mattino

E voi? Quando vi dedicate allo sport?

giovedì 7 aprile 2011

Bye bye pancetta!

Uno studio condotto in Gran Bretagna ha evidenziato che, negli ultimi sessant'anni, l'altezza media della popolazione femminile inglese è aumentata di 3 cm, così come la circonferenza dei fianchi.

Il punto vita invece si è allargato di BEN 18 centimetri.

Ora, lo studio è inglese ma basta guardarsi intorno per accorgersi che sempre più donne anche in Italia hanno iniziato ad ingrassare sul giro vita.

Perchè?

I motivi sono due: il primo riguarda l'alimentazione, il secondo riguarda lo stress che ormai, lo sappiamo, è responsabile di tutto.

L'alimentazione, va da sè, è sempre più povera, si mangiano molti cibi ad alto contenuto di grassi e farine raffinate, zuccheri, bevande dolci, cibi pronti i cui ingredienti non sono sempre salutari.

Ma che ruolo gioca lo stress in tutto questo?

Lo stress non è altro che la risposta a delle sollecitazioni di varia natura; un trasloco, una separazione, un lutto sono situazioni che generano molto stress ma anche l'arrivo di un figlio, un nuovo lavoro, la necessità di incastrare moleplici impegni durante la giornata correndo sempre più sono situazioni che possono risultare stressanti.

Detto in parole molto povere a livello fisico si ha il rilascio di adrenalina, cortisolo e aldosterone per prepararsi al "figth or flight" (scappa o combatti).

L'adrenalina fa aumentare il battito cardiaco, aumenta la pressione arteriosa, c'è una costrizione dei vasi sanguigni mentre intanto il cortisolo inibisce l'azione dell'insulina e stimolail rilascio di zuccheri nel sangue grazie all'azione dell'ormone glucagone, secreto dal pancreas.

Questo perchè dovendo appunto "scappare o combattere" abbiamo bisogno di energia a rilascio immediato che ci consenta di fare una delle due cose.

Ovviamente questo varrebbe se vivessimo in una caverna o su una palafitta e fossimo costantemente minacciati da animali feroci o da membri di altre tribù.

Le situazioni che generano stress nel 2011 sono molto diverse e anche se la risposta fisica è la stessa (e per fortuna, qualche volta correre serve davvero), non abbiamo la possibilità di consumare quegli zuccheri prontamente immessi nel sangue per fronteggiare la situazione di pericolo.

In situazioni di normalità i livelli di adrenalina ritornano normali nel giro di poco e gli zuccheri vengono riassorbiti senza danno.

Ma se lo stress diventa costante, come spesso succede, anche la risposta dell'organismo può "andare in tilt" e si arriva a situazioni in cui c'è una continua produzione di cortisolo che stimola costantemente la trasformazione e rilascio di zuccheri nel sangue, una ridotta o nulla risposta insulinemica per cui l'organismo non è in grado di metabolizzare questi zuccheri che vengono quindi riassorbiti e immagazzinati sotto forma di grasso.

Il fatto che si ridepositino proprio sulla pancia non è casuale; in caso di bisogno infatti, le riserve sono facilmente e prontamente utilizzabili dal pancreas per cui è più funzionale rifornirsi dal rivenditore più vicino (la pancia), che spedire il grasso sul sedere :o)

Questo detto in parole povere davvero, senza la pretesa di scrivere un trattato di biologia, cosa che non sarei minimamente in grado di fare (e il che mi pare evidente :)) ma soltanto per capire meglio come funziona, grossomodo, il tutto.

Ecco qui che quindi, tra cattiva alimentazione e stress ci ritroviamo con un bel "muffin top" come simpaticamente lo chiamano in inglese e che è in effetti un termine calzante visto che la "ciambella" sul giro vita ricorda proprio la forma di un muffin.

Sapere se abbiamo un problema di grasso sulla pancia è semplice. Basta misurarsi il giro vita appena sopra l'ombelico, poi i fianchi nel punto più largo e a questo punto dividere la circonferenza vita per quella dei fianchi. Se il risultato è pari o superiore a 0,8... siamo ufficialmente dei muffin :o)

Il grasso sulla pancia non è soltanto antiestetico ma è proprio pericoloso e aumenta notevolmente i rischi di divientare diabetici, ipertesi e di sviluppare malattie cardiovascolari tra cui l'infarto del miocardio.

Insomma, non c'è tanto da scherzare e vale la pena di fare qualcosa, perchè qualcosa si può (e si deve) fare.

Una dieta ipocalorica spesso non è sufficiente (anche perchè la dieta spessissimo genera stress e non è una frase ironica), infatti in molti casi anche le persone normopeso hanno questa conformazione fisica con grasso sulla pancia che comporta comunque dei rischi per la salute. E anche i soli esercizi di ginnastica non sono sufficienti.

La soluzione è una non-dieta in cui non si calcolino le calorie ingerite ma la QUALITA' e la tipologia di cibo. E' un po' restrittiva ma non va seguita a vita, soltanto per tre mesi conservando peròle buone abitudini acquisite.

Come si fa allora?

1. si devono eliminare TUTTI gli zuccheri semplici: niente zucchero, miele, fruttosio ma nemmeno dolcificanti di sintesi che oltre a far male e a non soddisfare minimamente la voglia di dolce, possono alla lunga dare dipendenza e inoltre non aiutano a liberarsi dall'abitudine di mangiare cibo dolcificato. Va da sè che anche tutti i dolci dovranno essere eliminati completamente. Questo è importante perchè gli zuccheri fanno innalzare la glicemia molto e molto rapidamente e si rimette in moto tutto il meccanismo spiegato sopra, si produce insulina che abbassa il più rapidamente possibile la glicemia troppo alta e nel giro di un'ora siamo di nuovo in cerca di dolci. L'unico modo per spezzare questo circolo è eliminarli completamente almeno per un po'.

2. via il caffè, il tè e qualunque bevanda contenente caffeina perchè la caffeina aumenta la pressione, i battiti cardiaci e mima l'effetto dello stress sull'organismo per cui è bene evitarla almeno per i primi tre mesi e poi provare a reintrodurla pian piano e capire come ci sentiamo. Io personalmente ora riesco a bere qualche caffè senza sentirmi il cuore in gola come prima ma preferisco non ricominciare a berlo.

3. nessun carboidrato nè frutta dopo le 17, per i primi tre mesi.

4. preferire sempre cereali integrali da consumare al mattino a colazione e a pranzo per i primi tre mesi, dopo si potrà mangiare del riso integrale anche a cena, meglio ancora se basmati che ha un basso indice glicemico

5. eliminare completamente il latte di mucca (e questa in generale non è mai una cattiva idea) e i latticini in generale; si possono mangiare piccole quantità di formaggi di capra o pecora e mangiare yogurt bianco intero naturale e biologico.

6. eliminare o ridurre drasticamente il consumo di carne rossa preferendo quella bianca o - ancora meglio - il pesce cosiddetto azzurro (sardine, sgombri, acciughe...) e il salmone, pesci ricchi di grassi insaturi, soprattutto Omega 3

7. consumare una giusta quantità di grassi vegetali, preferibilmente olio extra vergine di oliva e due cucchiaini al giorno di olio di lino, ricchissimo in Omega 6 che scarseggiano un po' nella nostra alimentazione a favore degli Omega3
E' importante anche consumare semi e frutta oleosa come aggiunta nelle insalate o nell'impasto del pane.

8. equilibrare ogni pasto con un po' di proteine

9. non far MAI passare più di 3 ore tra un pasto e l'altro, gli spuntini sono per questo importantissimi

10. praticare un'attività fisica rilassante e alla vostra portata. Se non vi piace correre, camminate. O pedalate. O fate ginnastica. O quel che vi pare. Purchè ci si muova ALMENO per mezz'ora al giorno. Quando ci si abitua al movimento, diventa una necessità fisica.

11. mangiare ALMENO 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, meglio ancora se le porzioni sono 7 o 8. Più frutta e verdura significano più vitamine, più fibre, più senso di sazietà.... più salute in generale.

12. dormire a sufficienza. Non esiste un numero di ore standard ma solo un numero di ore giusto per ciascuno di noi.


Quindi, vi chiederete.... e adesso che cosa mangio?

Vi riporto degli esempi, poi ognuno deciderà secondo il proprio gusto!

COLAZIONE:

frullato preparato con yogurt o latte vegetale e frutta fresca, volendo anche del ghiaccio e una manciata di semi (zucca, lino, girasole...) e un cucchiaio di fiocchi di mais

porridge (pappa d'avena) preparato facendo cuocere i fiocchi di avena in acqua o latte vegetale, dolcificato con delle mele a cubetti anche cotte e un po' di cannella che tra l'altro aiuta il metabolismo degli zuccheri

yogurt bianco intero con muesli senza zucchero o con frutta e una manciata di semi e frutta a guscio

SPUNTINI

frutta fresca e una manciata di frutta secca

yogurt

una fettina di pane integrale con un cucchiaino di burro d'arachidi (che contenga SOLO arachidi)

PRANZO e CENA (ma a cena niente carboidrati per i primi tre mesi!)

pasta o cous cous o riso integrali o altri cereali (farro, miglio, quinoa, orzo) conditi con verdure grigliate o al vapore, olio extra vergine d'oliva o due cucchiaini di pesto e una porzione di proteine magre

insalate miste di verdure con cubetti di feta e olive nere, condite con olio evo, aceto balsamico e una manciata di semi

una porzione di pesce grasso con contorno di verdure e una fetta (fettINA) di pane integrale, possibilemente a lievitazione naturale e con semi

Minestre di legumi misti e un contorno di verdure crude o cotte

Insalata di fagioli, tonno e cipolle

Minestroni di verdura con legumi e cereali....



Sono soltanto alcune idee, l'importante è capire il meccanismo. Non si pesa niente, non si contano calorie, si sceglie semplicemente il cibo giusto e si smette di mangiare quando ci si sente sazi, ma non troppo pieni. Idealmente bisognerebbe mangiare quando si ha fame e non ad orari fissi, sempre tenendo conto che non bisognerebbe far passare più di tre ore tra i pasti.

Bisogna masticare lentamente, per facilitare la digestione, anche appoggiando le posate dopo ogni boccone. Bisogna gustare il cibo che non deve essere triste e mangiato in piedi ma colorato, allegro e piacevole al palato.

Forse è un po' tardi per arrivare proprio in perfetta forma alla prova costume ma arriveremo sicuramente più in salute ad affrontare tutte le prove della vita.

Il che non è poco!

(mi raccomando, fatemi sapere come va)

Ehm ehm....

Sì, sono stata molto assente.
Inutile che stia a spiegarvi la rava e la fava, sono impegnata, c'è poco da fare.

Per cui il mio già scarsissimo tempo "per me" è ulteriormente diminuito. Non sono più riuscita ad andare a correre in modo programmato perchè tra influenze, virus, mal di schiena, corsi è stato difficilissimo mettermi le scarpe e uscire da sola ma ho sostituito con corse e giochi al parco con la ragazza ormai quasi duenne e sono più stanca di quando andavo a correre :)

Sto pesantemente risentendo della primavera che mi carica da una parte ma mi rincoglionisce dall'altra per cui ho ricominciato a prendere un po' di vitamine e magnesio per risollevarmi un po'.

A marzo ho iniziato un corso per diventare Tagesmutter e magari prossimamente ne parlerò in maniera più approfondita.

Adesso ho voluto ricominciare a scrivere anche perchè vorrei comunque ricominciare a correre in modo programmato, per ritargliarmi qualche ora in solitudine approfittando del clima ormai mite e delle giornate che si sono allungate.

Niente, per dirvi che sono ancora qui e anzi ho un post nuovo che bolle in pentola.

See you soon!

venerdì 4 febbraio 2011

Il cibo come premio

Una volta lo pensavo anche io; che se avevo avuto una buona settimana in termini di dieta MERITAVO un premio in cibo. Se avevo lavorato duramente in palestra mi ci VOLEVA proprio un dolcetto o una cena fuori.

In questo modo, come succede a molti, ho rafforzato la convinzione che il cibo goloso fosse un premio che andava meritato e quindi ci si doveva negare in qualunque altra occasione con il risultato di avere continue smanie di questo o quel cibo che di norma non mi consentivo perchè ero a dieta, non l'avevo meritato o mi avrebbe fatto sentire in colpa se l'avessi mangiato.

Questo tipo di mentalità è ben radicata in tantissime persone; penso alla scorsa estate quando, dopo aver subito un furto in casa, di notte mentre dormivamo, mia suocera è uscita per tornare con tre bomboloni alla crema perchè "dopo quel che è successo ce lo meritiamo".

In quel momento ho deciso che volevo cambiare, per me e il mio compagno ma soprattutto per nostra figlia che ancora non è vittima di questi meccanismi.

E ci sono riuscita soprattutto osservando lei per cui il cibo è sicuramente un piacere ma non un premio.

Proprio l'altra mattina siamo andate a fare la spesa, aveva saltato la colazione e non aveva preso nemmeno un po' di latte di mamma, per cui le ho dato un croissant alla ciliegia che si è gustata fino all'ultima briciola. E' un evento eccezioale perchè di norma a colazione a parte ciucciare da me mangia un po' di frutta, a volte yogurt e ancor più raramente una fetta biscottata con la marmellata dei nonni e di volta in volta è lei a scegliere quel che vuole!

Tornate a a casa ho preparato il pranzo: tortellini ricotta e spinaci conditi con olio evo e parmigiano per lei, insalata mista con pomodori e tonno, poco olio e parecchio aceto rosso per me.

Mentre io guardavo i suoi tortelini con voglia lei ha spinto via il piatto che aveva di fronte e si è avventata sulla mia insalata senza toccare nemmeno un tortellino (e lasciandomi non poco sorpresa).

Il giorno seguente sono venuti a trovarci i nonni, hanno portato le lasagne e delle deliziose pesche ripiene al cioccolato e amaretti. Lei ha mangiato un po' delle sue lasagne, un po' di frutta e non ha nemmeno voluto assaggiare le pesche per cui ho pensato non le piacessero.

No, semplicemente era sazia.

Infatti la sera dopo il suo piatto di minestrone ha voluto parte della porzione di pesche che avevamo avanzato a pranzo per il papà.

Il cibo è cibo. Quando è sazia, non ne mangia più. E' così semplice. Eppure così difficile allo stesso tempo, perchè molte persone con problemi di peso hanno perso l'abitudine ad ascoltare i segnali del corpo e lo usano come contenitore da riempire fino all'orlo, mangiando di fretta per ingannare il cervello e il senso di sazietà, come se fosse l'ultima volta che si tocca quel cibo ma senza gustarselo veramente.

Il segreto, così ovvio e così banale e scontato è: MANGIARE LENTAMENTE.

E' una sfida per me, io sono una che trangugia il cibo senza quasi masticarlo, da sempre.

Però se si riesce a masticare bene, appoggiando la forchetta dopo ogni boccone, il cibo lo si gusta davvero di più e si dà il tempo allo stomaco di comunicare al cervello che è appagato (in media si dice ci vogliano 20 minuti ed è effettivamente così) e di conseguenza si mangia meno.

Ma torniamo al cibo premio.

Bene. Non esiste più il cibo proibito, nè il cibo premio. Semplicemente quando ho voglia di mangiare una determinata cosa programmo di mangiarla in modo che possa rientrare nel mio piano alimentare per quel giorno e la mangio.

Se ho voglia di cioccolato, mangio cioccolato. So di non poterne mangiare una tavoletta ma invece di dirmi di no e smaniare, lo mangio e ne sono appagata.

Se mi va una pizza, mangio una pizza. Oppure programmo di mangiarla in un determinato giorno in cui so che avrò il tempo di prepararla e gustarmela.

Mi va un gelato? Esco e mi mangio un gelato, al massimo la sera mangerò un po' meno pane o toglierò il formaggio dal minestrone.

Se vado a correre non mi sento autorizzata a mangiare qualunque cosa mi salti in mente. Se ho programmato di farlo allora lo faccio, altrimenti no. Nemmeno se sono stanca, nemmeno se ho corso veramente tanto e me lo meriterei.

Perchè il mio premio per essere uscita a correre è il fatto stesso di averlo fatto ed essere riuscita a completare il mio allenamento per quel giorno, il premio è il senso di appagamento che correre mi dà, è sentirmi dire dall'amica che mi ha visto in giro mentre correvo: "CHE DONNA!" :o), è vedere l'ago della bilancia che si sposta sempre più verso il basso.

Il cibo è piacere e io intendo GODERMELO. Mangiare per colmare un vuoto, mangiare per gola, mangiare perchè sono stanca o annoiata o triste non mi fa godere, anzi. E ho scelto di non farlo.

A volte devo ricordarmi che ho scelto di non farlo. No, è una bugia.

SPESSO devo ricordarmi che ho scelto di non farlo. Però funziona.

Se vi va di leggere un libro che mi ha aiutata moltissimo in questo:

Dimagrire con il metodo Beck - Impara a pensare da magro.
Susan Beck
Ed. Erickson

Utilizza la terapia cognitiva per aiutare a risolvere i problemi di peso.

NON E' UNA DIETA, nè una scorciatoria.

Bisogna comunque fare movimento e seguire un piano dimagrante.

Però aiuta a cambiare il rapporto col cibo.

Comunque se dopo una corsa volete proprio premiarvi con qualcosa di dolce, provate con questo :)

SCRUB ALLO ZUCCHERO

Mettete due belle manciate di zucchero in una ciotolina o in un barattolo, coprite con dell'olio vegetale (anche l'olio di oliva v abene anche se a parer mio puzza un po', io uso olio di girasole ma si possono usare olio di jojoba, di germe di grano, di mandorle.... quel che si vuole). Sotto la doccia, con la pelle bagnata, strofinate energicamente (ma non troppo) su tutto il corpo partendo dal basso e risalendo.

Lo zucchero elimina le cellule morte, l'olio emulsionandosi con l'acqua lascia la pelle morbidissima, così dopo non dovrete nemmeno mettervi la crema.

Volendo si può aggiungere del cacao in polvere che ha anche - pare - un effetto snellente (oltre che un ottimo profumo) oppure alcune gocce di olio essenziale. Lavanda per rilassare, limone per tonificare e drenare, rosa per nutrire e profumare deliziosamente....

Io ho appena preparato un barattolo con dello zucchero aromatizzato alla vaniglia (semplicemente ho messo nel sacchetto un baccello di vaniglia svuotato dei suoi semini che ho utilizzato per preparare il panettone a natale), olio di girasole e essenza di vaniglia e albicocca che ho acquistato tempo fa su un sito francese www.aroma-zone.com

Mmmm..... che profumino!

lunedì 31 gennaio 2011

Ci sono, ci sono...

Ho fatto un po' di pausa, in parte di piacere perchè lo scorso week end - quello del 22 e 23 per intenderci - lo abbiamo trascorso tra Pordenone e Udine in compagnia di alcuni meravigliosi amici.

E qui io la menzione speciale la faccio, a Daniele, Agnese e il loro piccolo William (più Jacopo in arrivo) perchè finalmente abbiamo di nuovo una macchina, grazie a loro che ci hanno fatto dono di una deliziosa Fiestina nera. GRAZIE!

Ovviamente niente corsa, anche se sarebbe servita per smaltire un po' di calorie. Confesso che quando al mattino mi sono svegliata nella deliziosa stanza del B&B Girasoli e ho guardato fuori dalla finestra, mi sono pentita di non aver portato le scarpe da corsa con me, ne sarebbe valsa la pena.

Ho ripiegato su una abbondant(issima) colazione per consolarmi dell'occasione mancata :)

Poi c'è stato un po' di maltempo e quindi un altro allenamento mancato.

E poi la pitufina ha deciso che era ora di regalare qualche capello bianco alla sua mamma.

Venerdì mattina mentre svuotavo la lavastoviglie, io che non la lascio mai aperta proprio per evitare che ci vada a rovistare dentro o salga sullo sportello, l'ho lasciata aperta il tempo necessario di prendere due pentoline e appoggiarle sul lavello.

Mi sono girata, non ho avuto il tempo di dire "scendi" e ho visto la lavastoviglie ribaltarsi portandosi dietro il piano di marmo che la copre e tutti gli elettrodomestici che ci stavano sopra.

Ho guardato lì dove un attimo prima c'era lei, non l'ho vista subito, nella mia mente la cercavo SOTTO a tutto, mi si è fermato il cuore finchè non ha pianto e mi sono girata, la lastra di marmo sulle braccia, sangue che usciva dal naso, ho iniziato a urlare aiuto nell'unica mattina in cui nel mio cortile non c'era nessuno.

Ho chiamato subito il 118, la mia bimba non smetteva di piangere ma pareva stare abbastanza bene, se non che ad un'ispezione più accurata mi sono accorta che un braccino (l'avambraccio per la precisione) aveva iniziato a gonfiarsi a dismisura e diventava blu.

Ho creduto fosse non solo rotto, in frantumi.

Long story short.... è solo una contusione. Niente fratture, niente traumi, solo un grande ematoma che si risolverà col tempo.

Io ci ho messo due giorni a riprendermi anche se non mi riprenderò mai del tutto, è stato orribile e non posso pensare a che cosa sarebbe potuto succedere di ben più grave.

La sera sarei voluta uscire per andare a correre ma non riuscivo a muovermi; lo spavento, l'aver sollevato il marmo come fosse una piuma (non ne sarei stata capace in altri momenti, è stata la forza della disperazione davvero), l'aver portato la piccola gigantina in braccio per mezzo ospedale mi hanno distrutta moralmente e fisicamente e ho trascorso il pomeriggio sul divano, sotto shock con lei accoccolata su di me.

Non posso più allontanarmi senza che lei mi chiami, si è spaventata moltissimo.

Solo domenica mattina sono uscita un po' da sola, la corsa è stata faticosa, 9 giorni di pausa sono tanti e la stanchezza e lo stress han fatto il resto.

Ma ho ripreso... e ritornerò a tediarvi più spesso!

domenica 16 gennaio 2011

Runner's high ovvero lo sballo del corridore

Stamattina ho concluso la prima settimana di allenamento.

E finalmente ho riprovato quella sensazione meravigliosa di euforia mista a orgoglio e a soddisfazione e a fatica e a gioia e a serenità e.... insomma, il runner's high, quella bella sensazione che si prova quando si fa il pieno di endorfine.

Forse non era veramente il runner's high per cui è richiesto uno sforzo molto più prolungato rispetto ai 20 minuti di corsa-camminata e alla passeggiata di mezz'ora che ha seguito l'allenamento.

Però era una bella sensazione.

Sono uscita di casa un po' incazzata e sono tornata trasformata.

Correre sta diventando più semplice, sicuramente portarsi addosso la pitufina per 20 mesi ha contribuito moltissimo, ora mi accorgo di avere più fiato (embeh, in effetti allora fumavo anche....), più gambe, migliore postura, più ritmo.

Per concludere la corsa sono passata al mercatino della coldiretti a comprare un po' di cipolle e coloratissime carote per l'insalata di stasera.

Ora scappo a fare una doccia veloce e poi mi aspetta un piatto fumante di orecchiette alle cime di rapa.

Buona domenica!

venerdì 14 gennaio 2011

I did it.... again

Ho affrontato la densa nebbia della val Padana, il gelo, il buio e la stanchezza e sono uscita.

Stasera 4 ripetizioni: 2 minuti corsa, 2 minuti di recupero.

E' andata insolitamente bene, non dico che sia stato facile anche perchè ero veramente stanca e un po' giù di morale ma sono contenta di essere uscita.

Non ho avuto male alle gambe come nel primo allenamento e ho nuovamente benedetto il cappello che mi ha evitato di congelare.

Ho fatto 5 minuti di camminata come riscaldamento, faceva veramente freddissimo e non vedevo l'ora di tornare a casa al caldo, poi sono partita, mi sembrava di essere più lenta di martedì ma ho iniziato a prendere un bel ritmo, ho fatto un bel giro, mi sono scaldata e anche se avevo ancora voglia di tornare a casa, non ne sentivo più l'urgenza.

Però è stato bello sentire la pitufina che quando ha sentito aprire la porta ha urlato: CIAO MAMMA!

E' bello tornare da lei che nel frattempo ha già mangiato e goduto di una mezz'oretta di tempo esclusivo con il papà e dopo aver ricaricato le pile.

Adesso la porto a dormire, si accettano scommesse su chi crollerà prima.

Ginnastica col passeggino

A novembre, quasi per gioco e su invito della mia amica Kathy, sono andata a fare una lezione di prova di questa ormai abbastanza nota "ginnastica col passeggino".

Ero un po' titubante perchè la pitufina non è abituata al passeggino e non sapevo se avrebbe resistito per un'ora a vedermi correre e sudare restando lì seduta.

E invece si è divertita anche lei, un po' sul passeggino, un po' giù a giocare con i cerchi e le palle mi ha permesso di fare questa prima lezione di prova che si è poi conclusa con la mia iscrizione al ciclo intero di 10 lezioni, che sono riprese ieri.

A detta di una mia conoscente, che addirittura voleva fare il corso per diventare istruttrice pur non essendo laureata ISEF: ma sì, che cosa ci vuole a fare due cavolate col passeggino?

Ecco donne. Scordatevi che sia una passeggiata, ben che vada lo troverete DIVERTENTE. Una lezione come quella di ieri decisamente MASSACRANTE.

Si corre, si cammina, si fanno affondi, addominali, esercizi con l'elastico, esercizi a terra. Un'ora senza tregua, di fronte ad un impietoso specchio a figura intera.

Ebbene, ieri lo specchio mi è parso meno impietoso e nonostante la stanchezza alla fine della lezione sono stata contenta di aver ripreso.

Perchè oltre a prendermi cura di me stessa è un'occasione per uscire PER FORZA di casa.

Le mamme sole, quelle che accanto non hanno parenti e magari anche pochi amici se come me si sono trasferite da poco in una nuova cittadina, tendono ad uscire meno e ovviamente a deprimersi di più, soprattutto durante i mesi invernali.

Andare in palestra con i bambini è un ottimo modo per riuscire a fare un po' di attività fisica, che oltre al sedere risolleva anche il morale, senza doversi preoccupare di non sapere a chi lasciare i figli ed è un'occasione in più - o a volte l'unica, specialmente se i bambini sono molto piccoli - per conoscere altre mamme e chiacchierare con qualcuno che abbia più di una manciata di mesi.

Ormai in quasi ogni città ci sono palestre e istruttori che offrono questo servizio, provate a cercare.

Io, da parte mia, ho lanciato un'altra "sfida", visto che fra non molto la pitufina non vorrà più saperne di stare nel passeggino: corsi di ginnastica per madri e figli, per insegnare ai piccolissimi il piacere di fare attività fisica attraverso il nostro buon esempio.

martedì 11 gennaio 2011

I DID IT!

Ebbene sì, ho iniziato.

Ho provato ad uscire con la fanciulla ma - a parte l'impossibilità di muoversi con il passeggino in quella che ritengo essere la città meno child friendly del mondo - è impossibile correre con lei che vuole il "bello" (cappuccio o cappello o qualunque roba si metta in testa) e poi: mamma, no bello e dopo tre secondi: mammaaaaa, bello e poi vuole il cronometro e poi il cellulare per vedere il video "bimba bau bau" ma senza la pazienza di aspettare che i bau bau arrivino, e poi vuole le chiavi e poi "bello no, bello sì".

Okey, torniamo a casa.

Abbiamo aspettato il papà, a cui ho dato il tempo di una pipì, ho indossato le scarpe e sono uscita.

Mi sono detta che se il primo minuto fosse stato troppo pesante allora mi sarei limitata a seguire l'allenamento che ho scritto nel post precedente, altrimenti avrei provato con quello suggerito nel link segnalato sempre in quel post.

Ho camminato velocemente per 5 minuti e poi sono partita.

Non ho guardato il cronometro per un po', tanto sapevo che se l'avessi guardato avrei scoperto che erano passati soltanto pochi secondi da che avevo iniziato a correre. Però procedevo bene, a velocità abbastanza sostenuta (per i miei standard, quindi leggetela come: andavo piano ma credevo di andar veloce ehehehe) e senza fatica.

Quando ho posato gli occhi sul cronometro erano passati 55 secondi.

Ho alternato un minuto di corsa e un minuto di camminata per 8 volte e poi mi son detta che potevo correre ancora un minuto e l'ho fatto.
Sarei arrivata a 10 però ero già vicina a casa e volevo camminare ancora un po', per far tornare i battiti a livelli normali e fare un po' di stretching.

E così ho corso per 9 minuti.

Mentirei se dicessi che è stato bellissimo, stavo pur sempre correndo in città. Però è stato bello.

Prima di uscire avevo un po' paura, del freddo e del buio ma ho scoperto che a quell'ora almeno un quinto dei miei concittadini porta fuori il cane e mi sono sentita al sicuro. Sono stata contenta di aver indossato un cappello, il pile mi ha tenuta calda e asciutta anche quando ho iniziato a sudare, avevo dei pantaloni felpati non troppo caldi ma nemmeno troppo leggeri, ho usato un reggiseno sportivo e una canottiera con supporto e lo "stomaco" era sorretto bene, le scarpe comodissime, la corsa meno faticosa di come la ricordavo (ma peso anche 15 chili in meno e sono decisamente più in forma di 4 anni fa).

Non è stato EMOZIONANTE ma è stato bello il senso di appagamento che ho provato dopo.

E poi quell'energia che sembra arrivare dal nulla e che invece di farti sentire stanca ti fa sentire piena di voglia di fare, dopo la doccia ho pulito la cucina, lavato i piatti, riordinato i giochi della belva e mi sentivo bene, rilassata, contenta.

Mi sono messa un po' di crema e poi mi sono infilata a letto con il nuovo numero di Susanna Solomaglia - amo la maglia, peccato che l'unica cosa che io sia mai riuscita a produrre è un'orrenda sciarpa multicolore lunga più o meno come la distanza tra la terra e la luna e che nessuno usa. Per fortuna oserei dire - con quella sensazione di indolenzimento che però fa stare bene, il sorriso sulle labbra, il pensiero al prossimo allenamento.

Ho ricominciato a correre.

Per davvero.

lunedì 10 gennaio 2011

E ora.... il programma di allenamento

In rete potrete trovare diversi programmi di allenamento, più o meno simili.

Alcuni li ho trovati troppo duri per principianti perchè anche correre 3 o 5 minuti consecutivi può essere una sfida non da poco se non lo si è mai fatto.

Ma un minuto è qualcosa di gestibile.

Su questo sito ho trovato un programma di allenamento pensato proprio per chi si accinge a correre per la prima volta, come "proposito per l'anno nuovo", mi pare molto valido. E' un programma di sei settimane, tre allenamenti a settimana, dopo le quali si sarà in grado di correre per 15 minuti consecutivi.

Di seguito vi scriverò anche quello che seguivo io, si tratta di quattro allenamenti settimanali, scegliete voi quello che ritenete più adatto a voi e al vostro stile di vita o semplicemente "a naso".

Iniziate sempre con 10 minuti di camminata a passo sostenuto e finite camminando tranquillamente per 5-10 minuti per defaticare i muscoli e permettere al cuore di tornare al suo numero "normale" di battiti.

Non dovete correre troppo velocemente, non è una gara e non c'è una velocità minima. Dovete andare ad una velocità gestibile, che non vi lasci senza fiato così da poter ancora parlare (ma non cantare) se lo volete. Correre è qualsiasi andatura che sia più veloce del vostro camminare velocemente quindi qualsiasi velocità andrà bene, per ora.

A lavorare sulla velocità c'è sempre tempo!


SETTIMANA 1

Lunedì: Corri 60 secondi, cammina 3 minuti. Ripeti 3 volte (TOT 16 minuti)
Martedì: riposo
Mercoledì:
Corri 60 secondi, cammina 3 minuti. Ripeti 3 volte (TOT 16 minuti)
Giovedì: riposo
Venerdì:
Corri 60 secondi, cammina 3 minuti. Ripeti 3 volte (TOT 16 minuti)
Sabato: riposo
Domenica: 30 minuti di camminata veloce

SETTIMANA 2

Lunedì: corri 60 secondi, cammina 2 minuti. ripeti 5 volte (tot. 18 minuti)
Martedì: riposo
Mercoledì:
corri 60 secondi, cammina 2 minuti. ripeti 5 volte (tot. 18 minuti)
Giovedì: riposo
Venerdì:
corri 60 secondi, cammina 2 minuti. ripeti 5 volte (tot. 18 minuti)
Sabato: riposo
Domenica: 30 minuti di camminata veloce

SETTIMANA 3

Lunedì:
corri 60 secondi, cammina 2 minuti. ripeti 6 volte (tot. 21 minuti)
Martedì: riposo
Mercoledì:
corri 60 secondi, cammina 2 minuti. ripeti 6 volte (tot. 21 minuti)
Giovedì: riposo
Venerdì:
corri 60 secondi, cammina 2 minuti. ripeti 6 volte (tot. 21 minuti)
Sabato: riposo
Domenica: 30 minuti di camminata veloce

SETTIMANA 4

Lunedì:
corri 60 secondi, cammina 2 minuti. ripeti 7 volte (tot. 24 minuti)
Martedì: riposo
Mercoledì:
corri 60 secondi, cammina 2 minuti. ripeti 7 volte (tot. 24 minuti)
Giovedì: riposo
Venerdì:
corri 60 secondi, cammina 2 minuti. ripeti 7 volte (tot. 24 minuti)
Sabato: riposo
Domenica: 35 minuti di camminata veloce

SETTIMANA 5

Lunedì:
corri 60 secondi, cammina 2 minuti. ripeti 8 volte (tot. 27 minuti)
Martedì: riposo
Mercoledì:
corri 60 secondi, cammina 2 minuti. ripeti 8 volte (tot. 27 minuti)
Giovedì: riposo
Venerdì:
corri 60 secondi, cammina 2 minuti. ripeti 8 volte (tot. 27 minuti)
Sabato: riposo
Domenica:
corri 60 secondi, cammina 2 minuti. ripeti 8 volte (tot. 27 minuti)

SETTIMANA 6

Lunedì: Corri 2 minuti, cammina 2 minuti. ripeti 6 volte (tot. 28 minuti)
Martedì: riposo
Mercoledì: sessione libera: 30 minuti di camminata veloce, danza, nuoto, bicicletta, pesi.... qualunque cosa vogliate
Giovedì: riposo
Venerdì:
Corri 2 minuti, cammina 2 minuti. ripeti 6 volte (tot. 28 minuti)
Sabato: riposo
Domenica:
Corri 2 minuti, cammina 2 minuti. ripeti 6 volte (tot. 28 minuti)

SETTIMANA 7

Lunedì:
Corri 2 minuti, cammina 2 minuti. ripeti 7 volte (tot. 32 minuti)
Martedì: riposo
Mercoledì:
sessione libera: 30 minuti di camminata veloce, danza, nuoto, bicicletta, pesi.... qualunque cosa vogliate
Giovedì: riposo
Venerdì:
Corri 2 minuti, cammina 2 minuti. ripeti 7 volte (tot. 32 minuti)
Sabato: riposo
Domenica:
Corri 2 minuti, cammina 2 minuti. ripeti 7 volte (tot. 32 minuti)

SETTIMANA 8

Lunedì: Corri 3 minuti, cammina 2 minuti. Ripeti 6 volte (tot. 35 minuti)
Martedì:
riposo
Mercoledì: sessione libera: cercate di aumentare a 40 minuti di camminata veloce, danza, nuoto, bicicletta, pesi.... qualunque cosa vogliate
Giovedì: riposo
Venerdì: Corri 3 minuti, cammina 2 minuti. Ripeti 6 volte (tot. 35 minuti)
Sabato: riposo
Domenica: Corri 3 minuti, cammina 2 minuti. Ripeti 6 volte (tot. 35 minuti)

SETTIMANA 9

Lunedì:
Corri 3 minuti, cammina 2 minuti. Ripeti 6 volte (tot. 35 minuti)
Martedì: riposo
Mercoledì: sessione libera: 40 minuti di camminata veloce, danza, nuoto, bicicletta, pesi.... qualunque cosa vogliate
Giovedì: riposo
Venerdì: Corri 3 minuti, cammina 60 secondi. Ripeti 8 volte (tot. 36 minuti)
Sabato:
riposo
Domenica: Corri 3 minuti, cammina 60 secondi. Ripeti 8 volte (tot. 36 minuti)

SETTIMANA 10

Lunedì:
Corri 3 minuti, cammina 60 secondi. Ripeti 8 volte (tot. 36 minuti)
Martedì: riposo
Mercoledì: sessione libera: 40 minuti di camminata veloce, danza, nuoto, bicicletta, pesi.... qualunque cosa vogliate
Giovedì: riposo
Venerdì: Corri 3 minuti, cammina 60 secondi. Ripeti 8 volte (tot. 36 minuti)
Sabato: riposo
Domenica: Corri 3 minuti, cammina 60 secondi. Ripeti 9 volte (tot. 40 minuti)

CE L'ABBIAMO FATTA! :)

Che cosa serve per correre

Correre, dicevamo, è qualcosa che (quasi) tutti possono fare.

Su quel "quasi" ci soffermeremo un attimo, perchè la "cosa" basilare che vi servirà per correre è un corpo in grado di farlo.

Soltanto voi e il vostro medico potete conoscere il vostro stato di salute.

In linea generale se riuscite a camminare a passo sostenuto per 30 minuti consecutivi senza avere il fiatone e sentirvi come se steste GIA' correndo una maratona, è molto probabile che siate in grado di cimentarvi nella corsa seguendo un allenamento che vi permetta di iniziare a correre gradualmente.


Se non fate niente di niente da tempo, se camminate poco, se siete molto in sovrappeso, se anche una rampa di scale vi lascia senza fiato, probabilmente non è il momento di mettersi a correre ma potete comunque iniziare a fare qualcosa di molto semplice e davvero alla portata di tutti: CAMMINARE.

Per camminare non intendo il giro della piazza del paese a guardare le vetrine, metteteci un po' di passione, dovrete sudare un pochino, aumentare un po' il battito cardiaco ma non sentirvi troppo affaticati da non poter parlare. Se però riuscite a cantare state andando troppo piano.

Insomma, capito no? :)

Camminare e più in generale muoversi è quello per cui sono fatti i nostri corpi. I nostri antenati non passavano il loro tempo seduti davanti al pc, alla televisione o in auto per cui camminando di più - e poi correndo - vedrete che anche i disturbi tipici della sedentarietà (mal di schiena, rigidità muscolare, cattiva digestione, stipsi....) spariranno o quanto meno si attenueranno.

Per tenervi motivati e porvi nuovi obbiettivi, comprate per pochi euro un contapassi. L'ideale sarebbe raggiungere i 10.000 passi al giorno, indossatelo ogni giorno per qualche giorno. Se siete molto al di sotto dei 10.000 passi poetevi un obiettivo realistico, ad esempio 3000 passi per la prima settimana e poi aumentate via via fino a raggiungere i 10.000.

LE SCARPE

Se possedete già delle calzature da corsa, per il momento non vi serve altro.

Se invece dovete comprarne un paio nuove
il mio consiglio è quello di andare in un negozio specializzato dove il personale vi possa consigliare in base al vostro peso, all'uso che ne farete, al tipo di terreno su cui vi allenerete più spesso, alla forma del vostro piede.

Non improvvisate perchè non c'è niente come un paio di scarpe sbagliate a farvi desistere dal correre oltre la prima volta.

Alcuni consigli che vi dò, oltre a quello di andare in un negozio specializzato:

  • andate a comprare le scarpe nel pomeriggio, dopo aver camminato un po'. Nel pomeriggio i piedi sono generalmente più gonfi e "grandi" rispetto al mattino, per cui scarpe che al mattino calzano perfettamente, alla sera potrebbero essere troppo strette. Comprandole a fine giornata ovviate a questo problema
  • se in passato correvate già, portate con voi le vostre scarpe, dicono molto di voi. Portate anche le calze con cui avete intenzione di correre oppure fatevene consigliare un paio (io usavo e userò calze tecniche che sono nettamente migliori per evitare vesciche e anche per sostenere il piede) e provate le scarpe con quelle calze addosso
  • non andate di fretta, prendetevi il tempo che vi serve, provate diverse paia di scarpe fino a che non troverete quella giusta per voi
  • non fate economia. Correre non comporta altre spese, non dovete pagare iscrizioni, abbonamenti mensili, attrezzatura. Un buon paio di scarpe non costerà meno di 70-80 euro, non ha senso spendere di meno (a meno che non si tratti di merce in saldo) e poi dover ricomprare le scarpe dopo pochi mesi perchè inadatte o già rotte.
Sul sito della Asics potrete trovare interessanti informazioni sulla scelta della calzatura più adatta a voi e in particolare questo articolo rivolto alle donne.


L'ABBIGLIAMENTO

In realtà non serve abbigliamento specifico, almeno non per ora.
Per cui un paio di pantaloni sportivi e una maglietta andranno benissimo.
Vesitetvi in base alla stagione e alla comodità, in modo da sentirvi a vostro agio.
Se vi sentirete goffe o poco comode, questo influenzerà il modo in cui correrete e aumenterà la possibilità di farsi male.

In inverno è importante indossare un cappello visto che dalla testa si disperde molto calore, soprattutto se come me portate i capelli corti. Canottiera, maglietta in cotone a manica corta o lunga e pile dovrebbero bastare a tenervi sufficientemente calde ma non troppo.

In estate pantaloncini e canottiera o maglietta saranno sufficienti.

Ricordatevi di bere! Anche in inverno si suda e se durante allenamenti brevi è improbabile che succeda, con allenamenti più lunghi la perdita di liquidi può portare ad ipotermia e disidratazione.

Quindi portate con voi una bottiglietta d'acqua (le bevande isotoniche non servono a meno che corriate per più di un'ora e mezza e per ora direi che la cosa è abbastanza improbabile), bevete prima e dopo l'allenamento.

IL REGGISENO

Se come me avete molto "stomaco" - come soleva dire la mia simpatica prozia Elda, il reggiseno è importantissimo.

Se poi ancora allattate e anche questo è il mio caso, lo sarà ancora di più.

L'ultima cosa che volete è un ingorgo causato da uno scarso sostegno durante la corsa.

Se state allattando in modo esclusivo è meglio allattare prima dell'allenamento così che il seno sia morbido e non vi dia fastidio.

Se allattate da parecchio tempo, è probabile che non proviate più la sensazione di pienezza e turgore tipici dei primi mesi di allattamento ma il sostegno sarà comunque importante.

Nei negozi di articoli sportivi vendono reggiseni specifici per la corsa.

Il problema è che se avete molto stomaco :) sarà probabilmente difficile trovare la taglia giusta.

Per questo il consiglio è quello di indossare DUE reggiseni; con il seno ben sostenuto correrete meglio ed evitarete spiacevoli traumi.

Visto che pare che la maggior parte delle donne indossi reggiseni della taglia sbagliata, qui vi segnalo un utile promemoria su come trovare la taglia di reggiseno giusta per voi. Incredibile ma vero, i vestiti calzeranno meglio e anche la postura sarà migliore.



IL TEMPO


Questo non si compra, purtroppo e tutte le mamme ne hanno sempre pochissimo, soprattutto se i bambini sono molto piccoli e non frequentano l'asilo nido o non frequentano ancora la scuola materna.

Però.

Però se il vostro medico vi dicesse che avete bisogno di una cura salvavita per cui dovrete recarvi nel suo studio per mezz'ora, 4 volte a settimana, il tempo lo trovereste.

Ecco, pensate alla corsa (e alla dieta) come ad una cura.

Correre fa bene alla salute, abbassa la pressione sanguigna, il colesterolo, la glicemia, alza le difese immunitarie, migliora la circolazione, fa bene all'umore, fa sentire più energici, fa dimagrire.

Tutti questi benefici valgono bene un paio di ore a settimana.

Per alcune forse è possibile farlo di prima mattina quando la famiglia ancora dorme, per chi lavora potrebbe essere un'idea farlo durante la pausa pranzo, la sera appena il papà torna dal lavoro.

Se proprio non si può fare diversamente, andate a correre con i bambini nel passeggino.

Esistono passeggini specifici e sicuramente a certi livelli diventano indispensabili.

Ma per noi principianti credo che qualunque passeggino vada bene e sospetto anche che i bambini si divertano un mondo soprattutto se come la mia, sul passeggino vanno solo ogni tanto e per il resto cavalcano la schiena di mamma (ma non per correre, non fatelo.... io non ci penso nemmeno visto il peso della donzella).

Ma questo ve lo saprò dire tra qualche settimana perchè al momento non siamo automuniti e andare a correre col passeggino significa spostarsi in un posto in cui sia possibile farlo, qui in città è fuori discussione. Questo argomento meriterebbe un post a parte, magari col tempo ne scriverò uno.

Perchè questo blog

Questo sarà un blog sulla corsa, sulle mamme, sull'essere di corsa metaforicamente, sul mangiare sano e su quel che mi verrà in mente a mano a mano che andrò avanti.

Sono una mamma.

Ma prima di tutto una donna. Normalissima. Ho i chili di troppo, le smagliature, pochissimo tempo a disposizione, alcune ore di sonno arretrato, convivo ormai con gioia (o rassegnazione) con un certo grado di stanchezza perenne.

Non sono un'atleta, non sono una sportiva, non ho mai vinto una gara (ehm, non ho mai PARTECIPATO ad una gara, non sportiva almeno).

Però qualche anno fa mi è successa una cosa.

Vivevo ancora in Irlanda, stavo cercando un libro sul Pilates e sono incappata in un libretto dal titolo accattivante: Running made easy (letteralmente: La corsa resa facile) di Susie Whalley e Lisa Jackson.

Non ho saputo resistere anche se non so bene perchè, visto che fino a quel momento avevo odiato la corsa con tutta me stessa.

Nella mia testa correre significava sottopormi a quella tortura di durata variabile tra i 5 e i 30 minuti imposta dall'insegnante di educazione fisica quando ancora andavo a scuola, da cui uscivo sempre distrutta mormorando:

IO-ODIO-CORRERE.

In effetti detestare la corsa è veramente facile se non si sa come farlo nel modo giusto.

Se il 1 gennaio di un anno qualunque della vostra vita avete deciso di andare a correre per rimettervi in forma, siete usciti di casa con le scarpe sbagliate e avete iniziato a correre a perdifiato per 30 minuti consecutivi (o 5 o 10 o comunque per un tempo eccessivo per VOI) è quasi certo che siate tornate a casa dicendo a voi stesse: MAI PIU'

Per fortuna ho scoperto che esistono altri modi di correre, che lo rendono uno sport alla portata di (quasi) tutti.

Così un pomeriggio sono andata a comprare un paio di scarpe da corsa, sono tornata a casa, ho indossato i pantaloni della tuta e una maglietta qualunque, le mi scarpe nuove e tenendo in mano una borsa -per far credere che in realtà stavo correndo a fare la spesa - ho iniziato a correre.

Un minuto di corsa - tre minuti di camminata, il tutto ripetuto per 4 volte, per un totale di 16 minuti.

Il PRIMO minuto del PRIMO allenamento della mia vita è stato terribile però lo sapevo, c'era scritto sul libro e allora sono andata avanti, fiduciosa e anche un po' curiosa.

Siamo realisti: correre è faticoso quindi non vi dirò che tornai a casa come se fossi uscita per andare a guardare due vetrine.

Però correre non mi sembrò più tanto tremendo, anzi, era perfino CARINO.

In fondo avevo corso soltanto per 4 minuti, i miei primi quattro minuti.

Ho continuato il mio allenamento, sarebbe durato 10 settimane, dopo potevo decidere di smettere o continuare ma volevo arrivare in fondo a quelle dieci settimane.

C'erano giorni buoni, altri meno buoni in cui avrei soltanto voluto sprofondare sul divano ma mi dicevo "forza, tra mezz'oretta sarò di nuovo a casa, il divano mi aspetta e poi mi sentirò meglio, lo so".

E poi c'è stato un giorno, un giorno meraviglioso, era la sesta o settima settimana quando si inizia a a correre per due minuti intervallando due minuti di corsa a due di camminata per un totale di circa mezz'ora.

Ero stata al Phoenix Park (quanto mi manca!), c'era il sole, avevo corso senza fatica e tornata a casa mi sono sentita così piena di energia, di vita, così orgogliosa di me, come se avessi raggiunto un traguardo importante e ho iniziato a saltare, a ballare, a dire "ce l'ho fatta, ce l'ho fatta" e mi sono messa a piangere. Ero in pieno "running high", drogata da tutte quelle endorfine che avevo in corpo e che mi facevano stare bene.

Vorrei dirvi che da allora non ho mai smesso di correre ma la storia è andata diversamente.

E' andata che ho avuto una promozione a lavoro, ho smesso di fumare, ho iniziato a prendere peso e ho raggiunto il mio peso massimo personale fino a che nel marzo 2008 ho deciso di iscrivermi alla Weight Watchers, ho iniziato a dimagrire, ad agosto sono rimasta incinta, a maggio del 2009 è nata la nostra piccola e ho continuato a perdere peso. Continuo tuttora, manca ancora un po' al peso forma ma stavolta so che ce la farò.

Non ho più corso.

Però non è mai passato un giorno in cui non abbia adocchiato le mie scarpe da corsa, diverse volte le ho provate e ho rivissuto dentro di me quella sensazione di quel giorno in cui mi sentivo invincibile e piena di vita. Non so quante volte ho sognato di correre una maratona, quante volte mi sono detta: prima dei 35 anni voglio farlo E' una sensazione che non si dimentica.

Però adesso mi sono stufata di sognarlo e di dirmelo. Adesso è ora di farlo davvero.

Ho bisogno di un obbiettivo. Il 20 marzo ci sarà una 5 chilometri (gara di corsa che prevede appunto di correre per 5 chilometri) nel paese in cui vivo.

E' tra dieci settimane, quante ne servono per allenarsi a correre per 30 minuti di fila, quanti ne servono all'incirca per correre 5 chilometri (se si è bravi, a me ne servirà qualcuno in più ma va bene lo stesso)

Non so se ce la farò, se davvero avrò il coraggio di iscrivermi e farlo.

Però mi alleno per quello, perché da qualche parte bisogna iniziare.

Domani sera indosserò le mie scarpe e uscirò a correre per la prima volta dopo tanto tempo.

Quando tornerò vi racconterò come è andata.

Nel frattempo se vorrete seguirmi scriverò nuovi post sull'abbigliamento più adatto per correre, sulla sicurezza, sul tipo di allenamento che intendo seguire, sull'alimentazione, sul mio essere mamma di una bimba di 20 mesi, su di me e sul mio sogno di correre una maratona.